Non si sa chi dobbiamo ringraziare per aver “inventato” i fagiolini, se un orticoltore frettoloso o un botanico in vena di esperimenti: fatto sta che l’idea di cogliere i fagioli prima che arrivassero alla loro maturazione, e di mangiarne anche il baccello, ha avuto decisamente successo. I fagiolini – detti anche cornetti, tegoline, mangiatutto, corallo o taccole – infatti non sono altro che il baccello immaturo del fagiolo, del quale vengono mangiati sia la buccia sia il frutto all’interno. Siamo dunque di fronte a un legume o a un ortaggio? Diciamo che tecnicamente appartengono alla famiglia delle leguminose (e quindi la stessa di fagioli, piselli, soia, ceci, fave, eccetera; anche la liquirizia è una leguminosa), ma in realtà possiedono caratteristiche tali per cui sono decisamente più vicine agli ortaggi.
Proprio perché vengono raccolti e consumati prima della piena maturazione dei semi, sono decisamente meno calorici dei fagioli, con un minore apporto di proteine e carboidrati e un maggiore apporto d’acqua. Ancora, sono ricchi di vitamine A e C, di minerali e fibre (e per questo consigliati a chi soffre di stitichezza), e svolgono una buona azione diuretica.
Hanno una stagionalità piuttosto lunga, da aprile/maggio a ottobre/novembre e, oltre ai classici verdi, esistono in realtà molte varietà di fagiolini: tra i verdi ci sono il Cleo, il Festina, il Virgilio, con lunghezze medie di 10-15 centimetri; ma ce ne sono anche di gialli, come il Meraviglia di Venezia, con baccello piatto; e viola, come il fagiolino nano Violetto e il Re dei Bleu.